Buon lunedì,
in Italia, similarmente a molti altri paesi europei di vecchia industrializzazione (Francia, Spagna, Grecia, Irlanda, Gran Bretagna, ecc.), sta accadendo una cosa abbastanza comune(non identica e nella solita proporzione ma certamente, all’interno delle varie nazioni con un’evoluzione simile) :
si assiste cioè ad una polarizzazione dei ceti economici(intesi come gruppi sociali di persone che appartengono alla solita area reddituale e cioè :
da una parte, una minoranza (10/20%) di soggetti ricchi, molto ricchi o benestanti e dall’altra :
una massa sempre più ampia di persone che appartengono ad un variegato gruppo che comprende :
poveri, molto poveri, piccolo borghesi, precari, ‘nuova classe operaia’, ecc..
Dentro questo grande contenitore, stanno progressivamente ‘scivolando’ milioni di soggetti che in passato appartenevano alla classe media (commercianti, professionisti, alcune categorie di dipendenti pubblici, artigiani, piccoli imprenditori, piccoli proprietari immobiliari, imprenditori agricoli, il ceto degli insegnanti, i giornalisti, gli agenti di commercio, i nuovi bancari con mansioni basilari, i prossimi pensionati dopo le riforme sul calcolo della pensione, ecc.).
Che attività apro. Il nuovo mercato.
Già oggi, se andiamo a verificare i comportamenti legati agli acquisti ed alle dinamiche dei fatturati relativi alle varie attività commerciali, ci rendiamo conto che da una parte, sta crollando ogni tipologia di attività connessa alla ‘vecchia’ classe media e dall’altra, si stanno rafforzando agli antipodi tutte quelle imprese (di vario tipo) che vendono a :
ai soggetti ricchi e molto ricchi da una parte ed ai nuovi poveri o soggetti con ridotte capacità economiche e finanziarie.
Traducendo in concreto :
aumenta il fatturato dei discount e (all’opposto) anche il giro di affari di quelle attività commerciali che vendono prodotti di elevata qualità mentre dall’altra, stanno chiudendo tantissime imprese commerciali che per decenni hanno ‘venduto’ alla vecchia classe media tradizionale (piccoli mobilifici, negozi tradizionali, supermercati standard, alberghi che ospitavano la tradizionale classe media, case di riposo per il ceto medio, ecc.).
In ogni ambito :
hotel, centri fitness, commercio alimentare, servizi alla persona, locali di intrattenimento, nautica, ecc. si sta verificando la stessa cosa.
Le attività da aprire. Un trend che si rafforza.
Non c’è settore che sia risparmiato da questa evoluzione!
Tutto, si muove verso i ‘due poli’(opposti).
Sta accadendo l’inverso di quanto per decenni (tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta in particolare) si era verificato.
In passato infatti, l’espansione della cosiddetta ‘classe media’ aveva favorito un certo tipo di consumo e quindi, di imprese ed attività economiche ed ora, la crisi di questo ‘modello’, ha messo in moto un processo opposto che vede sempre di più schiacciata l’area ‘centrale’.
Quale attività aprire. Che cosa significa e cosa accadrà?
Questo trend è destinato a rafforzarsi ed i dati che molte associazioni imprenditoriali, Istat, Governo, ecc., forniscono, lo confermano pienamente.
Il numero dei disoccupati in Italia aumenterà ancora per i prossimi 2 anni e contestualmente, il calo delle retribuzioni (che è progressivo da alcuni anni) dovrebbe confermarsi.
Un eventuale aumento di imposte patrimoniali (tassa di successione, imposte immobiliari, ecc. paventate da parecchi politici emergenti) dovrebbe ulteriormente indebolire la vecchia classe media e la cosiddetta piccola borghesia, schiacciando maggiormente verso il basso questi milioni di soggetti rappresentati.
Solo pessimismo? Quali sono le opportunità?
Non facciamo propaganda negativa anche se questo post appare quasi un de profundis, almeno per quello sino ad ora pubblicato!
Stiamo solo analizzando il mercato dei prodotti e servizi in Italia ed in alcuni paesi europei per i prossimi 5 anni.
In concreto, chi vorrà avviare dei business, per forza, dovrà considerare questo trend, riuscendo a sviluppare delle formule e delle strategie per riuscire a ‘vendere’ ai soggetti (i potenziali clienti)appartenenenti a queste due ‘aree estreme’(destinate a rafforzarsi in termini numerici e di giro di affari).
La crisi del commercio, dei servizi, ecc, che ha colpito e sta coinvolgendo moltissime imprese, riguarda anche il ‘posizionamento’ dei vari imprenditori ed attività che sono nella maggior parte dei casi ancora orientati ai vecchi schemi che ora non esistono più!
Fare impresa nei prossimi anni, significherà anche e sopratutto rispondere ai nuovi soggetti (clienti/consumatori) tenendo conto delle loro capacità di spesa e scelta.
Infatti, ci saranno imprenditori di successo che si concentreranno prevalentemente su una delle due ‘fasce di consumatori’ ed un’altro gruppo di imprenditori che mirerà all’opposto verso il gruppo opposto.
Lo ‘svuotamento’ dell’area centrale, è una realtà che tenderà a diventerà sempre più ampia nel giro dei prossimi 5/10 anni.
Indietro non si torna e rimpiangere i bei tempi andati, non serve a niente!
Occorre prepararsi ad affrontare la nuova realtà se si vuole avere un futuro!
Chi intende sviluppare un business, dovrà quindi considerare questo nuovo assetto futuro!
Buon lavoro.